"John F. Kennedy ha detto che nella vita il coraggio è una meravigliosa fusione di trionfo e tragedia... un uomo fa quello che deve... ma è più facile vedere quello che vogliamo vedere piuttosto che cercare la verità, tu pensi di conoscermi ma non è così, questo significa che non sai cosa sono capace di fare, tu mi vedi come una ragazza brillante che ha tutte le risposte, ma non è cosi... forse non sono così responsabile come tutti credono, ma cercherò di migliorare le cose... e quando faccio uno sbaglio, perchè ammettiamolo... capita a tutti... ti prometto che ti chiederò aiuto... non posso farlo da sola... ma se tu mi darai una possibilità, allora insieme potremmo fare grandi cose... ti prometto che se crederai in me troverò il coraggio di realizzare tutti i tuoi sogni... "

-Brooke Davis, "Candidata alla Presidenza" 2x13

sabato 31 dicembre 2011

Anonther year's over and a new one just begun....

Anche quest'anno, come ogni anno, il tempo è trascorso e i mesi son passati.
No, questo 2011 non è stato un anno qualsiasi e si farà ricordare non certo per le cose belle che mi sono successe, anzi, di motivi per prenderlo a calci nel culo e pregare che se ne vada via il più velocemente possibile, ne ho a sufficienza, basterebbero addirittura per i prossimi dieci anni futuri!
Ma è proprio questo che voglio dire con questo post che sarà sicuramente un pò sconclusionato.
Voglio un 2012 sereno, senza più quella paura costante di perdere qualcuno, che mi ha fatto compagnia per tutto questo anno, senza più vederla materializzare quella paura e senza dover piangere. Voglio un 2012 con le palle e voglio che con me lo abbiano tutte le persone a cui tengo.
La lista sarebbe lunga, per cui non mi fermerò a chiedere espressamente desideri per ognuno, chi mi ama e chi mi vuole bene sa che il mio pensiero è rivolto a loro, in questo momento.
Le cose che salvo di questi dodici mesi appena passati sono poche, quasi nulle ma di certo salvo le mie storie, le mie parole e i miei pensieri, a volte fermati inun file di word, altre volte sussurrate alle orecchie di chi mi stava ad ascoltare, altre ancora mai uscite dalla mia mente. Salvo le mie ragazze, che con la loro grande forza hanno saputo sostenermi anche in mesi terribili, regalandomi sorrisi e la voglia di credere che qualcosa di bello forse potrà ancora succedermi.
Salvo il mio bellissimo, unico e indimenticabile primo viaggio a New York, che mi ha lasciato qualcosa dentro che -strano a dirsi- non riesco a descrivere e mi ha fatto scoprire una persona meravigliosa, una specie di angelo custode che benedico ogni giorno di avere vicino.
Salvo le risate che in questi ultimi giorni dell'anno sto facendo con mia mamma, perchè lei è e rimarrà sempre la persona più importante della mia vita, e le auguro di tornare ad essere per lo meno serena, nonostante quella grande mancanza che ci unisce ancora di più.
Ma forse è il caso di smetterla di pensare al passato, quindi voglio guardare al futuro.
Non lo so che ci riserva il nuovo anno, ogni volta il giorno della Vigilia di Capodanno mi sento un pò agitata e credo che siano le aspettative. Forse, è solo semplicemente un anno in più che vivo, ma sapere di avere dodici mesi per poter scrivere un altro pezzo della storia della mia vita e avere a disposizione tutte quelle pagine bianche, mi fa sperare di poterci immaginare conoscenze e amicizie nuove, magari un amore -sarebbe davvero il momento giusto, questo-, viaggi e risate intorno al mondo, speranze e lavori nuovi. I 365 fogli del nuovo anno sono davanti a noi, pronti ad essere marchiati con l'inchiostro della nostra vita, che è indelebile e non verrà cancellato; semplicemente fra un anno, verrà archiviato nella cartella con su scritto "passato", nella sezione "ricordi".
Godetevelo questo nuovo anno, fate sì che anche di poco, anche quasi per nulla, sia comunque più bello di quello che è appena finito; ridete e amate quanto più potete e se non avete mai riso o mai amato, iniziatevi a questi nuovi piaceri, perchè dodici mesi col sorriso e con il cuore caldo valgono una vita.
Per me stessa non voglio niente, solo vivere circondata di amore. Ne ho tanto intorno, di varie forme, ne manca una e spero che arrivi. Cinzia si augura questo, per lei nel 2012: che la sua vita sia piena di amore, materno, parentale, divino, fisico o platonico, irriverente e sfacciato o timido e silezioso. L'anno che verrà deve essere carico di amore, perchè è la forza che guida il mondo e io voglio averne tantissima per poterlo conquistare.
Il 2011, l'anno vecchio e brutto, con il suo fardello dei 365 giorni di fogli di vita scritti e consumati sta facendo le valigie, pronto ad essere archiviato -e per quanto mi riguarda anche dimenticato. Lasciamo a lui tutte le amarezze, tutte le discussioni, tutte le sofferenze e pretendiamo solo il buono da quello che arriva.
Il mio augurio speciale poi, va a chi soffre, di qualque cosa, per qualunque dolore. I malati, affinchè abbiano una speranza di guarigione nel nuovo anno, i poveri affinchè possano trovare fonti di sopravvivenza, i disperati perchè possano allieviare il male oscuro che li attanaglia dentro. Gli uomini soli, perchè possano trovare la persona che li accompagni nel cammino della vita.
Buon anno a tutti. Buon anno a chi ride ma soprattutto a chi piange. Buon anno a chi mi vuole bene e a chi non mi sopporta, buon anno a chi è lontano e a chi invece è straordinariamente vicino. Buon anno è chi deve andare e anche a chi invece già non c'è più.
Buon anno papà perchè tu possa continuare a vedermi crescere anche se non sei più qui con me. Buon anno al caro vecchio mondo intero perchè sta passando un periodo difficile, e noi con lui.
Buon anno.
Sorridete stasera mentre brindate al 2012, e pensate che la vita, sebbene triste, brutta, ingiusta e molto spesso maligna, è comunque il mistero più meraviglioso, quindi godetevela e fate in modo che i vostri nuovi dodici mesi vi lascino a bocca aperta.

giovedì 17 novembre 2011

Breaking Dawn: Ma non le conveniva procedere al contrario?

Sarò spietata. Cattiva, forse pungente. Sarò ironica e, se possibile neutrale.
Mi serve un piccolo preambolo, per far capire meglio la situazione.
Dunque: tutto ebbe inizio con Twilight, tre anni fa, quando lessi il libro in sei ore e mi infognai completamente con la storia dei vampiri ma soprattutto con Robert Pattinson; ve lo assicuro, una vera ossessione: poster in camera, idee matte di andarlo ad incontrare a Londra, di sposarlo e avere con lui una vita felice con i nostri pargoli -rigorosamente parlanti cockney. Niente di strano, se io avessi avuto quattordici anni e fossi stata un'adolescente sognatrice. Ma di anni ne ho 24 e ben presto la passione per il vampiro sexy e disadattata è andata scemando: vuoi che ho scoperto che è segretamente fidanzato con la sua collega Kristen-reggo-l'anima-coi-denti-Stewart, vuoi che una volta per tutte sono cresciuta, l'adorazione è finita, il poster in camera è stato staccato e andate in pace, amen.
Ovviamente però,prima di tutto questo, mi sono ciucciata tutti e quattro i libri e come una cretina ad ogni prima uscita al cinema sono andata sognante e scalpitante, organizzando dei veri e propri gruppi di visione dalle età più disparate: mia mamma, l'amica di famiglia, colleghi universitari vari ed eventuali.
Ma tra Eclipse (terzo film della Saga) e Breaking Dawn, per me è iniziato ad esserci il nulla. Ho capito che quei quattro attori truccati (male) sono totalmente differenti dai personaggi descritti nei libri da Stephenie Meyer come bellissimi e perfetti, in realtà sembrano delle scope di saggina con cui i truccatori non hanno per niente fatto un buon lavoro. Quindi l'intenzione era di non andare a vedere la prima parte dell'ultimo capitolo della Saga.
Di questo ero fermamente convinta, fino a quando l'amica di famiglia di cui sopra, nonostante abbia superato di un pezzo l'adolescenza, mi ha praticamente supplicata di andare. E che fai, non accetti una serata fuori, anche se il film è Breaking Dawn?
E poi diciamolo chiaramente: sono andata apposta per criticare e giudicare. Lo sapete tutte che io volevo fare la giornalista no? E magari proprio la critica televisiva/cinematografica, quindi quale occasione migliore?
Ebbene, il film, a mio modesto parere, fa ridere.
Giuro, fa proprio ridere!
I dialoghi sono inconsistenti, sembrano scritti per un pubblico demente che non è in grado di comprendere un discorso più lungo di cinque secondi (e probabilmente per le bimbeminkia che hanno urlato e applaudito durante lo spettacolo, è davvero così!) e quello che le battute contengono è ridicolo. Il discorso che gli invitati fanno al matrimonio, ognuno per i due sposi, è tragicomico, per non parlare delle battute che si scambiano i protagonisti.
Non starò qui a dire che Kristen Stewart ha la stessa espressione dal primo film e probabilmente se le facessero girare anche il film più buffo e divertente del mondo, lei manterrebbe quell'espressione da: "Oddio mi sono appena seduta su un cactus", è inutile che sprechi paragrafi a valutare quanto grande sia l'ingiustizia per come una come lei venga acclamata come grande attrice di Hollywood, quando anche uno studente di teatro alle prime armi saprebbe fare meglio, meglio concentrarci su qualcos'altro tipo...le sopracciglia di Pattinson?
Dio santo, ma che gli hanno fatto? Più che due sopracciglia sembravano due cespugli cisposi e grossi, rossicci e disegnati malissimo che hanno contribuito a rimpicciolire la palpebra, dandogli l'apetto di un nerd vampiro con dei problemi coi denti. Si perchè diciamolo, qualche smorfia con la sua rossa bocca carnosa potrà anche essere sexy, ma smorfie continue che lo fanno sembrare un menomato mentale, ammosciano sicuramente l'intento. Unica nota positiva che ho notato - e questo sicuramente non è per merito della Saga ma per gli altri film che ha girato - è che il signorino proveniente da Londra è decisamente migliorato nella recitazione. E tutto questo non ha fatto altro che peggiorare la situazione di Kristen Stewart, poichè il dislivello era ancora più evidente. Ma ho già detto di non dover parlare di lei, perchè ho promesso di essere oggettiva.
In generale, la trama è piuttosto fedele al libro anche se c'è da ammettere che la narrazione è molto più scorrevole di quello che è stato riportato su pellicola. Credo che Breaking Dawn sia stato il film più lento del genere fantasty che io abbia mai visto. Una noia mortale, a metà volevo spararmi in un ginocchio e nel momento clou, quando uno si aspetta una grande performance dall'attrice protagonista, visto che da alla luce un'ibrida umano-vampira, ho cacciato fuori più o meno una quarantina di sbadigli di seguito -e no, non c'entra niente il fatto che ero particolarmente stanca a causa della giornata movimentata di ieri.
Ho apprezzato moltissimo invece l'uso degli effetti speciali usati, sia per le scene dei lupi, che io personalmente adoro (mi sa che inizio a correre coi lupi, invece che star dietro a quegli sfigati dei vampiri! ndr) e mi è piaciuta molto anche Leah, anche se la sua storia non si capisce per nulla e andava approfondita di più. Molto bella è anche la trasformazione di Bella, vista dall'interno del suo corpo, coi muscoli che si ghiacciano e tutto il resto.
Una cosa mi ha fatta ridere quasi fino a lacrimare: il cammeo del tutto inutile di quella super-grassa dell'autrice. Sì, avete capito bene la Meyer era inclusa nel film, precisamente era un'invitata al matrimonio (gran fantasia, non c'è che dire!).
Ma veniamo al topic fondamentale: la tanto attesa scena di sesso. Posso dire che non mi è piaciuta? Cioè voglio dire, uno si aspettava chissà che (cavolo abbiamo aspettato quattro libri e tre anni per vedere sti due che ci danno dentro, mica poco!) e invece tutto si riduce a una ridicolissima testiera spaccata con le mani e a un paio di baci un pò più focosi ripresi con loro due sdraiati come mamma li ha fatti. Ora, io non pretendevo una scena hard, ero ben conscia di non essere davanti ad un porno, ma dov'è la romanticheria tipica del Cullen? E Bella, possibile che abbia la stessa faccia anche mentre sta per avere un orgasmo con un vampiro?
Dio mio, un pò di respiro per piacere!
Insomma un'ora e mezza dopo, quando credevo ormai di diventare vecchia su quella poltroncina e dopo aver sopportato applausi e commenti dalle bimbeminkia di cui sopra, finalmente si sono accese le luci, dopo il finale a sorpresa con l'annuncio della nascita doppia (di Bella vampiro e di Reneesme) nella famiglia Cullen ai Volturi, e ce ne siamo potuti andare tutti bellamente a casa.
Risultato della serata: confermata la certezza che ho accumulato in questi mesi, ovvero: io sono guarita dalla malattia della Saga e soprattutto dalla Pattinsonite, sono una persona sana e intelligente che però andrà a buttare altri 8 euro per vedersi il finale, perchè non posso perdermi il gusto di criticare anche quella, mi piace troppo essere acida e cattiva!
E' tutto su questi lidi, credo non ci sentiremo per un pò, vista imminente partenza per New York City.
See ya!
-Cin-

mercoledì 9 novembre 2011

New York City...I can't wait anymore!

E' tempo di countdown e liste di cose da mettere nella valigia.
No, ok - siamo oneste. Ho iniziato a fare il conto alla rovescia da quando per la prima volta mia madre mi ha dato il lieto annuncio. No, dimenticate gravidanze inattese o nozze improvvise, il mio lieto annuncio si riferisce alla meravigliosa sorpresa che lei e i miei cugini hanno organizzato per la sottoscritta, ovvero: 8 giorni a New York, con volo della compagnia di bandiera e ticket a prezzo stracciatissimo grazie al cugino che lavora per quest'ultima.
La mia espressione sulla porta di casa, dove appunto mia madre mi ha dato la lieta novella, è stata la seguente: O_O con conseguente: "WTF?!?" e tachicardia ed eccitazione a livelli record per l'intera giornata e quelle successive.
Tutto questo accadeva più o meno due settimane fa.
Poi, siccome sono particolarmente sfigata ultimamente, ho deciso di relegare questa favolosa idea in un angolo della mente - il più remoto - per evitare di gasarmi troppo e finire per fare la bocca su una cosa che non si sarebbe avverata. E' già successo, tre anni fa, quando sarei dovuta partire sempre col suddetto cugino, ma poi l'occasione è sfumata e addio New York!
Ma stavolta non è per niente così, hanno prenotato l'hotel, il che significa una cosa sola: si parte! Non sentite anche voi il dolcissimo risuonare delle campane? Se la risposta è no, allora forse sono sul serio io quella che sta impazzendo all'idea di poter scorrazzare per le vie della Grande Mela e ho bisogno di un medico, ma di uno bravo!
Oh insomma, riuscite a capire cosa significa questo per una shopping-addicted come me?
Sì, perchè non solo andrò nella città in cui sogno di andare da quando ho cominciato a capire che il mondo era tondo, quella che ha contribuito ad alimentare il mio amore viscerale per la lingua inglese e per cui ho stilato una lista di cose da vedere che non mi basterebbero due anni, ma sarò nella capitale mondiale dello shopping! Mi trema la voce solo a pronunciarla, questa possibilità.
E mi ci vedo, mi ci vedo tantissimo a passeggiare per la Fifth Avenue con le mie millemila buste e bustarelle, stile Carrie Bradshaw che passeggia disinvolta, facendo acquisti nelle sue meravigliose Manolo Blanhik! E magari chissà, è la volta buona che incontor il mio Mr. Big (anche se continuo a preferirgli Mr.Darcy, ndr) e mi accaso definitivamente, svestendo per sempre i panni della zitella acida in cui mi sto trasformando. Lo so, è probabile che accada come quanto è possibile che esista Eldorado, ma almeno lasciatemi sognare, no?
Comunque, stamattina dato che qui in ufficio non c'è una cippalippa da fare e io sono sovraeccitata, mi sono messa a spulciare le cose da fare e i negozi da vedere...Neanche a dirlo mi sono caduti gli occhi sul pc e il mio cuoricino spendaccione ha avuto più di un sussulto. Ma procediamo per gradi, ecco le mete 'spenderecce' che io (e il mio gruppo di viaggio, ovviamente: i miei due cugini, un collega di mio cugino, due ragazzi sconosciuti (interessante no?! Vuoi vedere che mi accaso sul serio? :D) e una ragazza sconosciuta che dormirà con me nell'hotel del New Jersey che abbiamo prenotato!) ho previsto e inserito sotto la voce "Posti dove andare assolutamente":

-Bloomingdale's: Ho iniziato ad adorare questo posto dalla prima serie di 'Friends', perchè è il magnifico mall dove Rachel lavorava come shop-assistant. Ebbene, a mio cugino (sì, lo stesso che parte con me e che conosce New York meglio di Roma, dove viviamo ndr) quando avevo più o meno dieci anni, commissionai una Barbie, volevo la bambola americana più famosa del mondo e la volevo dalla Grande Mela. E dove pensate che me l'abbia comprata lui? Qui :









Il tour prosegue, perchè, credo lo sappiate tutte, la Fifth è talmente lunga e piena di ogni meraviglia che non si può certo perdere tempo. Per cui, dopo il fantastico centro commerciale di Friends, direi che è il caso di passare ad altro.


-Tiffany & Co.: mi sembra la soluzione migliore per saltare da una serie tv a uno dei miei film preferiti, "Colazione da Tiffany" per l'appunto. Andiamo, confessiamolo, chi di noi non ha sognato, almeno una volta, di indossare un tubino nero, dei meravigliosi occhiali da sole e mangiare una ciambella per colazione, davanti a una delle vetrine più belle e famose del mondo, come l'icona di glamour e bellezza, oltre che mia personalissima musa Audrey Hepburn? Beh, non so voi, ma io sì! Quindi, nella mia maratona di shopping, sicuramente mi fermerò qui e anche se non comprerò il tanto desiderato anello di fidanzamento, perchè sarebbe davvero triste comprarmelo da sola, sicuramente potrò soddisfare il desiderio di prendere quei deliziosi orecchini a forma di cuore che sono decisamente più alla portata delle mie tasche.


Ovviamente non mi accontento di due 'must' dello shopping newyorkese, dovrò mettere un paio di scarpe comode, sneakers magari, anche se sono un vero calcio al buongusto, perchè il tour prevede ancora diverse fermate. E mentre vagherò da una vetrina all'altra, incantata dai suoni, dai colori e dai rumori della città che non dorme mai, avrò sicuramente anche bisogno di calorie, quindi:


-Starbucks: è quello che fa al caso mio! Prenderò un buonissimo skinny vanilla milk e mangerò un gustosissimo chocolate chawk cookies, pieno di deliziose gocciole di cioccolato; alla faccia della dieta ferrea che sto seguendo in questi giorni, proprio in previsione delle leccornie, chiaramente annoverate nel junk food, che mangerò in quei sette meravigliosi giorni made in USA.


Una volta fatto il pieno della benzina necessaria per riuscire a stare dietro a tutte le meraviglie che ho intenzione di vedere, provare e comprare, il giro continua, ho in mente di passare ancora per due o tre negozi della Fifth, per poi assecondare il desiderio di mio cugino di portarmi ad un Outlet appena fuori New York, dove l'ultima volta che ci è andato, c'è stato sette ore. No dico: 7 ORE!! Lui che è un uomo, figuriamoci io che sono donna e ho lo shopping nelle vene!
Ma torniamo a noi. La tappa subito dopo Starbucks è ovviamente rilassante, perchè non si può pretendere di provare un abito subito dopo la colaizone quindi:


-Barnes & Noble: La libreria per eccellenza, quella dove devi per forza comprare qualcosa, anche se non sei un accanito lettore. E siccome io sono anche un'accanita lettrice, posso forse farmi sfuggire l'occasione? Ovviamente no, anche perchè non è che mi ricapita proprio spesso di tornare in quel posticino meraviglioso, indi per cui, carpe diem! Soltanto gli stupidi non coglierebbero al volo l'occasione e io non sono certo fra questi. Già mi sembra di sentirlo, l'odore delle pagine di tutti quei libri in inglese!


Dopo la tappa letteraria - che fa sì che io venga per questo etichettata come nerd, ahimé! - si prosegue con lo shopping e passando davanti alla magnifica e gotica cattedrale di St.Patrick, ch eho in mente di visitare con calma, soffermandomi ad osservare le guglie e a scoprire gli interni poco illuminati, farò uno sforzo (sì, è da leggere con tono molto ironico!) ed entrerò qui:


-Abercrombie & Fitch: per respirare l'aria piena di salsedine che increspa i capelli dei surfisti che frequentano questo posto, per farmi la foto col modello super-figo per cui gente da tutto il mondo fa ore di fila e per intasarmi i polmoni con quel profumo-droga che dopo un pò ti fa venire il voltastomaco. Ho in mente di comprare una t-shirt e anche una felpa, lascerei invece da parte i jeans, sono super-skinny e solo per ragazze super-anoressiche. E secondo voi io rientro tra quelle? Ovviamente no.


Bene, direi che per ora a parte Macy's e Saks, possiamo lasciare il centro della città, prendere il furgoncino che affitteremo e spostarci a un quarto d'ora dalla Big Apple per concentrare soldi e attenzione nel posto in cui ogni shopahlcolic dovrebbe andare almeno una volta nella vita (e lo so solo perchè ho visto le foto e la presentazione online, non perchè io ci sia mai stata prima :) ):


-Woodsbury Factory Outlet: dove migliaia di marchi di moda sono venduti e divisi per brand e articoli: profumeria, accessori, abbigliamento da bambino e un numero spropositato di ristoranti, bar e fast food. Insomma, se non sono morta di crepacuore fino adesso, vedendo i magnifici negozi di Via del Corso qui a Roma, passeggiando per Oxford Street a Londra, credo proprio che succederà lì, nell'outlet più gigante del mondo! Sento già il rumore della carta di credito che struscia...frusssshhhh!


Ok, a me Sophie Kinsella spiccia casa, questo ormai è evidente; mi chiedo infatti come abbia fatto a non pensarci io a scrivere 'I love Shopping', un vero libro cult per la sottoscritta che un pò si rivede in Becky, anche se, a ben pensarci, a differenza sua, io non ho mai fatto debiti per il solo gusto di comprare e ovviamente non compro anche cianfrusaglie inutili come fa lei.

Ma bando alle ciance, torniamo a New York.

So per certo che non potrò spendere tutti i dollari che ho deciso di cambiare solo per comprare vestiti, accessori e scarpe (certo sarebbe un sogno poterlo fare! *__*), infatti ho deciso anche di salvare 'qualche spiccio' anche per visitare il museo delle cere di Madame Tussaud's, che desidero vedere da quando ho più o meno cinque anni, anche se ho già visto anche quello di Londra; per salire fino all'Osservatorio dell'Empire State Bulding, con nelle orecchie le cuffie che suonano "Empire State Of Mind" di Jay-Z e anche per prendere il ferryboat fino a Staten Island e andare a vedere da vicino quella facciona verde della Statua della Libertà!
Sono elettrica, non sto più nella pelle e nonostante oggi sia già 9 Novembre e la data si avvicini (ma resta top-secret!), a me sembra che il tempo viaggi a rilento e la partenza sembra lontana anni luce ancora.

Riuscirà la nostra eroina a sopravvivere ai giorni mancanti in quella jungla che è il suo ufficio?
Vorrà dire che tra un viaggio da prenotare e una conference call, continuerò a sognare le vie dello shopping, in attesa di poterle calpestare coi miei fatati piedini!

See ya ladies!


-Cin-

venerdì 4 novembre 2011

Clothes Over Bros e il mio ritorno al Blog

Salve gente!
So che avevo detto di aver chiuso per sempre con il blog perchè l'arrabbiatura che mi sono presa l'ultima volta è stata veramente grande e spero che certe imbecilli sconosciute che si permettono di fare certe cose, come aggiungere agli amici un mio ex-amico e spifferare a lui tutti i cavolacci miai, stiano ben lontane, però non c'è niente da fare, è più forte di me: ho bisogno di un posto tutto mio per parlare a vanvera di tutto quello che mi passa per la testa.
Niente diari sulle mie conquiste amorose o altre menate simili, semplicemente un posto dove poter sclerare quando mi va e poi parlare di moda, di letture, di storie da leggere, un posto vortuale dove poter fare della sana ironia, avere punti di vista diversi sulla vita in generale, i ragazzi in particolare, dove discutere delle tendenze del momento e di ciò che ci piace comprare.
Tendenzialmente vorrei improntarlo come un blog leggero, dove gli argomenti saranno toccati sempre con superficialità e senza entrare nello specifico o nel personale, perchè ho imparato la lezione: la mia vita privata resta mia, e a chi non va bene, può smettere di leggere subito, non mi riguarda.
E proprio perchè la moda è una delle mie passioni, credo fermamente nel potere curativo dello shopping terapetico, leggo i mantra dettati da Cosmopolitan ogni mese e se potessi spenderei molto più delle mie (misere) entrate, ho scelto di chiamare questo blog con lo stesso nome che Brooke Davis ha dato alla sua linea di moda. Infatti, "Clothes Over Bros" è un nome che sicuramente non è nuovo a chi come me si è sparata più e più volte le serie di One Tree Hill, in assoluto il mio telefilm preferito, dove Brooke, appunto è la creatrice di questo marchio.
Ma non è solo questo. Infatti lei prende l'idea da una frase che diceva sempre insieme alla sua amica del cuore, Peyton Sawyer, che somiglia tanto ma proprio tanto alla sottoscritta e che recitava più o meno così:

Peyton-"so we wont let him get between us?"
Brooke-"no worries, hoes over bros"

Dove 'Hoes over bros' va ad intendere 'Non ti preoccupare, l'amicizia viene prima dei ragazzi' e che io personalmente trovo essere una frase bellissima e molto più vera di quanto possa sembrare.
Come inizio direi che può bastare, ho Cosmo di Novembre sul letto che mi aspetta e una serie tv da continuare a vedere, ma statene certe, ci aggiorneremo molto presto, perchè ormai saprete che sono logorroica e che scrivere è l'unica cosa che so fare, o almeno così dicono, per cui non vi lascerò in pace tanto facilmente e sicuramente tornerò a tormentarvi già domani.
Spero che la nuova grafica e i nuovi colori possano piacervi, le citazioni si moltiplicheranno e anche i libri nella libreria Anobii aumenteranno a dismisura, spero che mi aiutiate in questo.
Sono felice di essere di nuovo su un diario elettronico.
Come si dice: "blog nuovo, vita nuova!"
A presto.
-Cin-